Adulterazione intenzionale degli alimenti

L’adulterazione intenzionale degli alimenti è un’azione volontaria atta a contaminare il prodotto che può avvenire da personale esterno ed interno all’organizzazione. Può essere considerata un attacco alla sicurezza del sistema di approvvigionamento alimentare, e nei confronti della salute dei consumatori.

Norma Americana Adulterazione Intenzionale a Difeta degli Alimenti

Questo può rappresentare un pericolo su larga scala. Infatti la FDA, lo ha definito come requisito obbligatorio nel 21 CFR, Food Safety Modernization Act (FSMA). Per tutte le organizzazioni che operano sul territorio USA.

La legge americana intentional food adulteration, ripercorre i principi della food defense che possiamo ritrovare negli standard di certificazione BRC, IFS, FSSC 22000 e Global Gap.

Ma rendendoli obbligatori. Al contrario del territorio comunitario, dove ancora il requisito è considerato ‘volontario’. Benché sia inserito anche nella norma tecnica sui prerequisiti ISO/TS 22002.

Tutte le organizzazioni della filiera produttiva agroalimentare americana dovranno condurre un’apposita valutazione del rischio per l’adulterazione intenzionale degli alimenti prodotti e delle materie prime associate, effettuata da una figura che abbia seguito un corso specifico riconosciuto.

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Intentional food adulteration: cosa è l’adulterazione?

L’adulterazione di un alimento viene definita come l’aggiunta o la sottrazione di una sostanza in modo da modificarne la qualità. Ne possono essere identificate di tre tipologie:

  • Viene definita intenzionale, quando, questa modifica viene effettuata volontariamente, spesso traendone un vantaggio economico;
  • Involontaria, quando è dovuta a scarsa competenza e consapevolezza nei processi aziendali;
  • Accidentale, dovuta a situazioni di emergenza mal gestite durante le fasi che contemplano un alimento.

Un adulterante è una qualsiasi sostanza o materiale che è, o potrebbe essere utilizzato per rendere un alimento non sicuro per la salute dei consumatori, o che ne modifica le caratteristiche organolettiche.

Gli alimenti adulterati sono da considerare pericolosi, perché possono contenere sostanze tossiche, o contaminanti biologici, fisici, avere effetti sulla salute dei consumatori, essere stati privati di sostanze nutritive che ne limitano le corrette caratteristiche nutrizionali.

Il mercato americano, da sempre è stato molto sensibile alle tematiche del bioterrorismo. Di conseguenza il primo a introdurre questa regola obbligatoria.

Valutazione per l’adulterazione intenzionale

FDA ha messo a disposizione dei produttori uno strumento per effettuate la valutazione del rischio intentional food adulteration e difesa del prodotto. Gli step di implementazione della norma americana sull’adulterazione intenzionale risultano essere ben diversi da quelli richiesti dagli standard per la sicurezza alimentare Brc, Ifs, Fssc 22000 e Global Gap. Vediamoli:

  • Effettuare una valutazione dei rischi inerenti alle materie prime utilizzate, applicando azioni di mitigazione del rischio su quelle materie/fornitori considerate a rischio vulnerabilità;
  • Effettuare una valutazione dei rischi sulle strutture, comprese utenze di servizio, acqua, energia elettrica, aria, fognature, gas, individuare le vulnerabilità di tali aree e applicare azioni atte a eliminare il rischio di adulterazione intenzionale;
  • Effettuare una valutazione dei rischi sui processi effettuati, considerando i fattori diretti e intrinsechi;
  • Definire gli impatti che può avere una contaminazione intenzionale sulla salute dei consumatori;
  • Implementare delle politiche di compartimentazione e controllo di sicurezza in azienda, rispetto anche allo stato ambientale aziendale, e alla gestione delle figure esterne;
  • Formare tutte le risorse rispetto a quanto richiesto dalla norma americana contro l’adulterazione internazionale degli alimenti;
  • Effettuare un audit documentale, e test di accesso intrusione per verificare la validità delle azioni implementate;
  • Rivedere e mantenere aggiornate le azioni di mitigazione del rischio almeno annualmente in sede di riesame, non conformità, o risultanze di audit non soddisfacente, e mantenere aggiornate le storicità correlate sulla vulnerabilità di un determinato alimento o materia prima.

Quali fattori devono essere valutati?

Come sempre FDA traccia delle linee ben chiare atte a uniformare la valutazione e il trattamento di una criticità. In questo caso inerente alla adulterazione intenzionale degli alimenti. FDA richiede per la valutazione della vulnerabilità il metodo CARVER + Shock. Vediamo di cosa si tratta:

  • Criticità: salute pubblica ed impatto economico dovuto all’azione;
  • Accessibilità: accesso fisico al cibo;
  • Ricuperabilità: capacità del sistema di riprendersi dall’attacco;
  • Vulnerabilità: facilità di portare a termine l’attacco;
  • Effetto: quantità di perdita diretta dall’attacco;
  • Riconoscibilità: facilità di identificazione nella fase di processo;
  • Shock: effetto psicologico di un attacco.

Considerando i fattori più significativi, i tre elementi, quello sulla criticità, sull’accessibilità e sulla vulnerabilità del prodotto. Dando vari strumenti per la valutazione del rischio per intentional food adulteration specifici per il mercato americano.

Adulterazione intenzionale: siete pronti?

Come si denota da questo semplice articolo, un’azienda che abbia implementato e o certificato un sistema di gestione per una o più certificazioni alimentari non sarà pronta ai requisiti della norma americana sull’adulterazione intenzionale degli alimenti.

La valutazione dovrà essere specifica. E dovrà essere effettuata da un Food Defense Qualified Individual. Figura formata e riconosciuta per l’effettuazione della valutazione specifica. Da non scambiare con il Preventive Control Qualified Individual che si occuperà invece di redigere il Food Safey Plan.

Ricordiamo che il requisiti sulla valutazione dell’adulterazione intenzionale degli alimenti per il mercato americano è obbligatorio e non volontario. A tutela della salute dei consumatori in caso di adulterazioni intenzionali degli alimenti che possono provocare malattie alimentari su larga scala o morte.