Gli aromi alimentari rappresentano un elemento fondamentale nell’industria agroalimentare, contribuendo a definire il profilo sensoriale di numerosi prodotti.
Questi componenti, che possono essere naturali o sintetici, sono utilizzati per esaltare, modificare o conferire specifiche caratteristiche olfattive e gustative agli alimenti.
Il Regolamento Comunitario 1334/2008 fornisce un quadro normativo dettagliato per garantire che l’impiego di tali sostanze sia sicuro e trasparente, proteggendo sia i consumatori che gli operatori del settore.

Gli aromi vengono definiti come “sostanze chimiche dotate di proprietà aromatiche, utilizzate per conferire odore e/o sapore agli alimenti”.
Non tutti gli ingredienti con proprietà aromatizzanti rientrano in questa categoria. Alcuni, come gli estratti vegetali o le spezie, sono considerati ingredienti alimentari a sé stanti, pur svolgendo una funzione aromatica.
La distinzione tra aromi e ingredienti aromatizzanti è fondamentale per comprendere le normative e le responsabilità aziendali.
Quale utilizzo hanno gli aromi alimentari?
Gli aromi alimentari sono impiegati in una vasta gamma di prodotti, dai dolci alle bevande, passando per salse, snack e piatti pronti. Il loro scopo principale è quello di migliorare o modificare le caratteristiche sensoriali degli alimenti, rendendoli più appetibili o adatti alle preferenze dei consumatori.
Ad esempio, un aroma di vaniglia può essere aggiunto a un gelato per conferirgli un profumo e un sapore distintivi, mentre un aroma affumicato può essere utilizzato per simulare il processo di affumicatura in prodotti come salumi o formaggi.
Un altro utilizzo comune degli aromi è la standardizzazione del gusto. In un contesto industriale, dove le materie prime possono variare in termini di qualità e caratteristiche, gli aromi aiutano a garantire che ogni lotto di prodotto abbia un sapore coerente.
Questo è particolarmente importante per i brand che desiderano mantenere una reputazione di qualità e affidabilità. Possono essere utilizzati per mascherare sapori indesiderati derivanti da processi di produzione o conservazione, migliorando così l’esperienza del consumatore.
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Tipologie di aromi alimentari
Il Regolamento CE 1334/2008 classifica gli aromi alimentari in diverse categorie, ciascuna con caratteristiche e requisiti specifici. La prima distinzione è tra aromi naturali e aromi artificiali.
Gli aromi naturali sono ottenuti da fonti vegetali, animali o microbiche attraverso processi fisici, enzimatici o microbiologici. Un esempio è l’aroma di limone estratto dalla scorza degli agrumi. Gli aromi artificiali, invece, sono sintetizzati chimicamente e possono replicare sapori esistenti in natura o crearne di nuovi.
Un’altra categoria importante è quella degli aromi di trasformazione, che si formano durante processi termici come la cottura o la tostatura. Questi aromi sono spesso utilizzati per conferire un sapore “tostato” o “caramellato” a prodotti come caffè, pane o carne.
Gli aromi alimentari vengono sono suddivisi in:
- Sostanze Aromatizzanti: Si tratta di composti chimici ben definiti con proprietà aromatizzanti. Possono essere di origine naturale, identiche a quelle presenti in natura ma sintetizzate in laboratorio, o completamente artificiali, ossia non esistenti in natura.
- Preparazioni Aromatiche: Prodotti ottenuti da materiali di origine vegetale o animale tramite processi fisici, enzimatici o microbiologici. Un esempio comune è l’estratto di vaniglia, derivato dai baccelli della pianta attraverso processi di estrazione.
- Aromi Ottenuti per Trattamento Termico: Aromi sviluppati attraverso il riscaldamento di ingredienti che contengono componenti sia azotati che zuccherini. Questo processo, noto come reazione di Maillard, genera composti aromatici caratteristici, spesso utilizzati per conferire sapori tostati o caramellati.
- Aromatizzanti di Affumicatura: Prodotti ottenuti dalla frazione condensata del fumo derivante dalla combustione controllata di legno non trattato. Questi aromi conferiscono agli alimenti il caratteristico sapore affumicato e sono regolamentati specificamente per garantirne la sicurezza d’uso.
- Precursori di Aroma: Sostanze che, attraverso la decomposizione o la reazione con altri componenti durante la trasformazione dell’alimento, sviluppano composti aromatici. Un esempio è l’uso di aminoacidi che, durante la cottura, reagiscono con zuccheri per formare nuovi aromi.
Perché un aroma alimentare può essere pericoloso?
Sebbene gli aromi alimentari siano generalmente considerati sicuri, il loro utilizzo può comportare rischi per la salute umana se non gestito correttamente. Uno dei principali pericoli è la presenza di sostanze tossiche o allergeniche.
Ad esempio, alcuni aromi naturali possono contenere tracce di composti nocivi come il benzene o l’acrilamide, che si formano durante i processi di estrazione o trasformazione. Per questo motivo, il regolamento prevede limiti massimi di concentrazione per queste sostanze.
Un altro rischio è legato alla possibile reazione allergica dei consumatori. Alcuni aromi, specialmente quelli derivati da fonti vegetali, possono contenere allergeni noti come glutine, soia o frutta a guscio.
Un altro aspetto deriva dal dosaggio eccessivo o improprio di aromi può portare a fenomeni di sovraesposizione, con possibili effetti negativi sulla salute a lungo termine.
Infine, c’è il rischio di frode alimentare. Alcuni produttori potrebbero utilizzare aromi di bassa qualità o non autorizzati per ridurre i costi, mettendo a repentaglio la sicurezza dei consumatori.
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Requisiti del Regolamento Comunitario 1334/2008
Il Regolamento CE 2008/1334 si applica a tutti gli operatori del settore alimentare che producono, commercializzano o utilizzano aromi e ingredienti aromatizzanti.
Tra gli obblighi principali vi è la necessità di utilizzare solo sostanze autorizzate come avviene per gli additivi e gli enzimi, riportate negli allegati del regolamento e di rispettare i limiti massimi di concentrazione stabiliti.
Ogni azienda deve garantire che gli aromi siano impiegati in modo da non indurre in errore il consumatore, ad esempio evitando di suggerire la presenza di ingredienti che non sono effettivamente presenti.
Un punto chiave è l’etichettatura. Devono essere indicati in etichetta modo chiaro e preciso, distinguendo tra quelli naturali e quelli artificiali:
- “Aroma naturale”: può essere usato solo se il 100% dei componenti aromatizzanti è di origine naturale.
- “Aroma” o “Aromi”: si utilizza per le sostanze sintetiche o per miscele di aromi naturali e sintetici.
Ad esempio, un prodotto contenente aroma naturale di fragola deve riportare la dicitura “aroma naturale di fragola”, mentre un prodotto con aroma artificiale deve essere etichettato semplicemente come “aroma”. Questo principio è fondamentale per garantire la trasparenza e la scelta informata del consumatore.
Tracciabilità e responsabilità del produttore. Gli operatori del settore alimentare devono garantire la rintracciabilità degli aromi lungo tutta la catena di produzione e devono essere in grado di dimostrare la conformità ai requisiti normativi attraverso adeguata documentazione.
Il regolamento prevede un sistema di valutazione e autorizzazione delle sostanze aromatizzanti, gestito dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA). Le aziende che intendono immettere sul mercato nuovi aromi devono presentare una richiesta di autorizzazione, corredata da dati scientifici che ne dimostrino la sicurezza.
Processo che garantisce l’utilizzo solo di sostanze valutate come sicure per la produzione alimentare, alimenti, proteggendo la salute pubblica e promuovendo l’innovazione responsabile nel settore.
Conclusioni:
Per le aziende alimentari, il Regolamento (CE) n. 1334/2008 rappresenta un punto di riferimento essenziale per garantire la sicurezza e la conformità dei prodotti contenenti aromi. Ecco i punti chiave da tenere a mente:
- L’utilizzo, lo stoccaggio e la commercializzazione degli aromi sono regolamentati e devono rispettare le soglie di sicurezza stabilite dall’EFSA secondo registrazione definita nel Regolamento CE 1331/2008.
- Gli ingredienti devono essere dichiarati in etichetta in modo chiaro e trasparente.
- Le aziende sono responsabili della tracciabilità e della conformità degli aromi utilizzati.
- Alcune sostanze sono vietate o soggette a restrizioni, pertanto è essenziale verificarne l’uso autorizzato.
- L’elenco degli aromi autorizzati è soggetto a revisioni periodiche, quindi è fondamentale rimanere aggiornati sulle modifiche normative.
Per approfondire tutti i dettagli del regolamento, è possibile consultare il testo completo sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea:
🔗 Regolamento CE 1334/2008 – Testo ufficiale