AUA ed AIA, sono dua autorizzazioni in ambito ambientale, che vengono richieste a quelle organizzazioni che nel loro contesto hanno evidenza di impatti ambientali, quali, rumore, scarichi idrici, emissioni in atmosfera ed altri. Le sigle stanno a definire due differenti tipologie di autorizzazione:
- AUA: Autorizzazione Unica Ambientale, DPR 59/2013, con competenza comunale, che include un’insieme di varie autorizzazioni ambientali in un unico provvedimento;
- AIA: Autorizzazione Integrata Ambientale, D.Lgs 46/2014, con competenza regionale o ministeriale, che definisce l’autorizzazione a seguito di una valutazione complessiva degli impatti ambientali di un’organizzazione.
Sono poche le realtà che sono escluse da tali obblighi ambientali. Le organizzazioni che hanno solamente emissioni in atmosfera ricomprese nelle autorizzazioni di carattere generale, oppure quelle che scaricano in reti fognarie assimilabili come domestiche.
Altre eccezioni sono per le realtà ‘produttrici’ di rifiuti’ con solo stoccaggio temporaneo.
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AUA ed AIA: cosa sono?
In tema di monitoraggio ambientale per la gestione dei requisiti in questo ambito, in Italia sono state introdotte due specifiche autorizzazioni: AUA ed AIA.
Si tratta di due provvedimenti autorizzativi dal nome simile (AIA – Autorizzazione Integrata Ambientale ed AUA – Autorizzazione Unica Ambientale): in realtà, presentano contenuti e finalità differenti.
Il monitoraggio ambientale si concentra sul controllo dell’acqua (scarichi idrici, trattamento acque reflue, gestione impianti autorizzati, clorazione e trattamenti chimici di acque potabili, ecc.), dell’aria (inquinamento atmosferico) e del suolo.
Le società di consulenza accreditate supportano le aziende per ottenere queste autorizzazioni ambientali: si occupano della stesura della documentazione, relazioni con enti pubblici, sviluppo delle migliori tecnologie per contenere e ridurre l’inquinamento, gestione delle scadenze, collaborazione con laboratori accreditati che effettuano misurazioni in atmosfera, analisi del suolo e delle acque, caratterizzazione dei rifiuti.
AIA: cos’è l’Autorizzazione Integrata Ambientale
L’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) ha l’obiettivo di prevenire e ridurre l’inquinamento proveniente da medie e grandi attività produttive. Questa autorizzazione è stata introdotta in Italia dal recepimento della direttiva europea 96/61/CE: viene disciplinata dal D.Lgs. 152/06 e s.m.i.
Negli anni, sono state pubblicate svariate normative (nazionali e regionali) per meglio definire le procedure per il rinnovo dell’autorizzazione, modalità e documentazione da presentare per il rinnovo.
Successivamente, l’11 aprile 2014, l’entrata in vigore del D.Lgs. 4 marzo 2014, n. 46 per l’attuazione della Direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali, ha modificato la 2a parte del D.Lgs. 152/06.
La nuova normativa ha previsto, oltretutto, l’individuazione di nuovi tipi di attività soggette, l’obbligo di redigere una relazione sullo stato del suolo e delle acque sotterranee, la definizione dei limiti alle emissioni, l’attuazione del piano annuale di monitoraggio.
Questa autorizzazione ambientale prevede regole molto rigide per la tutela dell’ambiente, salute e sicurezza dei lavoratori. Al di sotto di certe soglie (definite dal D.Lgs. 152/2006) è la Regione che rilascia l’autorizzazione. Superate tali soglie, la competenza diventa statale in capo al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) di Roma.
A partire dalla data di rilascio, generalmente l’AIA ha una durata di 10 anni.
AUA: cos’è l’Autorizzazione Unica Ambientale
L’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA), introdotta dal DPR 59/2013, integra le procedure di comunicazione o autorizzazione riguardanti alcuni titoli abilitativi per emissioni in atmosfera da parte di stabilimenti, scarichi e smaltimento di rifiuti, utilizzo in agronomia di acque reflue, effluenti di allevamento ed acque di vegetazione dei frantoi oleari, uso dei fanghi derivanti dal processo di depurazione in agricoltura, impatto acustico.
Questa autorizzazione non può essere richiesta per siti di produzione soggetti alla disciplina AIA o VIA (Valutazione di Impatto Ambientale).
Per le attività sottoposte esclusivamente a comunicazione o ad autorizzazione di carattere generale, i gestori degli impianti possono non avvalersi dell’AUA.
La presentazione della richiesta deve essere effettuata soltanto in via telematica tramite il SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) di competenza comunale o il sito MUTA, per esempio, per la Regione Lombardia.
A partire dalla data di rilascio, questa autorizzazione ambientale ha una durata di 15 anni.
A quali aziende si applicano?
L’AIA è integrata in quanto incorpora diverse autorizzazioni ambientali (emissioni in atmosfera, scarico, smaltimento e recupero di rifiuti ed apparecchi contenenti PCB-PCT, utilizzo dei fanghi di depurazione in agricoltura, scarichi idrici).
Le aziende che rientrano nella procedura AIA devono rispettare i principi IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control), misure BAT (Best Available Techniques) di prevenzione e riduzione integrata dell’inquinamento dell’aria, suolo e acqua e della produzione di rifiuti.
Le organizzazioni individuate per sono prettamente industriali:
- Energia;
- Prodotti minerari;
- Chimica;
- Gestione dei rifiuti;
- Produzione e trasformazione di metalli;
- Altre attività come industrie alimentari, concerie, cartiere, allevamenti e macelli.
L’AUA si applica alle categorie di imprese indicate nell’art. 2 del DM 18 aprile 2005 ed agli impianti che non rientrano nelle disposizioni dell’AIA. Non si applica ai progetti sottoposti a VIA (Valutazione di Impatto Ambientate).
Cosa può essere di aiuto alla tua azienda?
Per la gestione di questi requisiti, può essere fondamentale un sistema di gestione secondo una norma ambientale.
Soprattutto con la norma ISO 14001, riuscirai a creare una struttura gestionale ed organizzativa, che ti permetterà di mettere e gestire con efficacia tutti i requisiti richiesti da queste autorizzazioni ambientali.
Infatti, gestire valutazioni, monitoraggi analitici, certificati, manutenzioni, sono solamente alcuni dei requisiti richiesti dal sistema di gestione ambientale primario.
Che uniti ai principi di miglioramento delle performance sugli obiettivi ambientali, formazione e competenza delle risorse umane, gestione delle attività di emergenza, permetteranno non solo di gestire le scadenze e tutelare l’ambiente, ma di migliorare la tua reputazione e proteggere la tua attività ed i tuoi investimenti.
Per tutto questo, siamo a tua disposizione per approfondire gli aspetti di queste autorizzazioni ambientali, così come per le norme di certificazione ambientali, che possono essere utili alla tua organizzazione.