Negli ultimi decenni, le normative europee sui materiali e oggetti a contatto con alimenti (MOCA) hanno subito un’evoluzione significativa per proteggere la salute dei consumatori da contaminanti chimici pericolosi, come il bisfenolo A (BPA), i PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche) e altre sostanze potenzialmente cancerogene.

Questi materiali, essenziali per l’imballaggio, la conservazione e il trasporto di alimenti, sono stati oggetto di un’attenzione crescente a causa della loro capacità di rilasciare composti tossici nei cibi, soprattutto in condizioni di uso prolungato o esposizione a temperature elevate.
L’Unione Europea ha introdotto normative sempre più severe per limitare l’uso di tali sostanze, rispondendo ai progressi scientifici e alle crescenti preoccupazioni pubbliche sulla sicurezza alimentare.
Il Regolamento (UE) n. 10/2011, che rappresenta un pilastro fondamentale per la regolamentazione dei MOCA, ha stabilito limiti rigorosi per la migrazione di sostanze chimiche pericolose dai materiali plastici agli alimenti.
Con l’accumularsi di prove sui rischi associati al Bisfenolo A, responsabile di effetti dannosi sul sistema endocrino sono stati necessari ulteriori aggiornamenti normativi.
L’introduzione di regolamenti come il Regolamento (UE) 2018/213, avevano posto limiti specifici a queste sostanze nei rivestimenti e nelle plastiche destinate ai bambini, e il recente Regolamento (UE) 2024/3190, che estende il divieto all’uso del BPA in vari materiali, evidenzia l’impegno dell’UE nella protezione della salute pubblica.
Richiedi una consulenza per i MOCA adesso
Prenota una call gratuita con un nostro consulente.
Che cosa è il Bisfenolo A?
Il Bisfenolo A o 2,2-bis (4-idrossifenil) propano (n. CAS 0000080-05-7) è un composto chimico organico sintetico utilizzato principalmente nella produzione di plastiche in policarbonato e resine epossidiche.
È un componente chiave del policarbonato, un materiale plastico trasparente e resistente spesso utilizzato in nei contenitori alimentari, bottiglie d’acqua, tappi, piatti, stoviglie, tazze, rivestimenti interni per lattine, tettarelle per neonati, vernici, e rivestimenti di impianti e nella carta chimica utilizzata per gli scontrini.
Il BPA conferisce al policarbonato ed alle resine le proprietà si resistenza e trasparenza. Questo tipo di plastica è particolarmente resistente agli impatti e alla rottura, ed è anche resistente al calore e alla luce.
Inoltre, la plastica può essere formata in un’ampia varietà di forme, il che la rende molto versatile per una vasta gamma di applicazioni.
Nonostante questa sostanza sia in uso sin dal 1891, il suo impiego industriale è divenuto di ampia diffusione solo a metà del ventesimo secolo.
Da allora, il suo utilizzo è cresciuto esponenzialmente, tanto da essere rintracciabile in una vasta gamma di prodotti di uso comune, dai CD ai dispositivi medici, passando per gli elettrodomestici.
Come si forma il bisfenolo A?
Il Bisfenolo A viene prodotto attraverso una reazione chimica tra due molecole: fenolo e acetone. Questa reazione è catalizzata da un acido e produce il la sostanza nociva come prodotto principale.
Una volta prodotto, può essere combinato con fosgene (un gas altamente tossico e reattivo) per formare il policarbonato, un tipo di plastica dura e trasparente.
Questo processo, noto come polimerizzazione, avviene quando molte piccole molecole si combinano per formare una catena lunga, o polimero.
Durante il processo di produzione, la maggior parte del BPA viene incorporata nel polimero. Alcune piccole quantità possono rimanere libere all’interno del materiale, e queste molecole sono quelle delle possibili migrazioni sugli alimenti, specialmente quando questi materiali vengono esposti al calore o all’usura.
Pericoli per la salute dell’uomo dovuti ai bisfenoli
Il bisfenolo A (BPA) è considerato pericoloso principalmente a causa dei suoi effetti potenziali sulla salute umana e sull’ambiente. Questo deriva dalla sua capacità di agire come un interferente endocrino, ossia una sostanza chimica che può interferire con il sistema ormonale. Di seguito, i principali motivi per cui è considerato rischioso:
Imita l’azione degli estrogeni, ormoni naturali del corpo umano. Questa caratteristica può portare a effetti biologici indesiderati:
- Alterazione dello sviluppo: Nei feti, neonati e bambini, il sistema endocrino regolamenta processi critici di sviluppo. Può interferire con la normale crescita e lo sviluppo cerebrale.
- Squilibri ormonali: Può alterare la produzione o il funzionamento di ormoni, influenzando fertilità, sviluppo sessuale e metabolismo.
Numerosi studi scientifici hanno evidenziato correlazioni tra l’esposizione al BPA e diverse condizioni mediche:
- Problemi riproduttivi: Riduzione della fertilità maschile e femminile. Alterazioni nello sviluppo degli organi riproduttivi.
- Disturbi metabolici: Incremento del rischio di obesità e diabete di tipo 2.
- Effetti sul sistema immunitario: Può indebolire la risposta immunitaria e aumentare l’infiammazione.
- Rischio oncologico: Studi sugli animali suggeriscono una possibile associazione con alcuni tipi di tumore, come il cancro al seno e alla prostata.
- Problemi cardiovascolari: Collegamenti con ipertensione e malattie cardiache.
Il BPA si trova principalmente in:
- Materiali plastici: Bottiglie, contenitori alimentari, rivestimenti di lattine.
- Vernici e rivestimenti protettivi: Inclusi quelli utilizzati in imballaggi alimentari.
- Scontrini termici: E’ presente come componente della carta termica.
La preoccupazione deriva dalla capacità del BPA di migrare dai materiali ai cibi e alle bevande, soprattutto sotto l’effetto di alte temperature o ambienti acidi.
Gruppi particolarmente vulnerabili all’esposizione includono:
- Donne in gravidanza: L’esposizione può influenzare lo sviluppo del feto.
- Neonati e bambini: Sistemi endocrini in via di sviluppo sono più sensibili agli effetti dei BPA.
E’ persistente nell’ambiente e può accumularsi negli ecosistemi acquatici. I suoi effetti includono:
- Tossicità per la fauna selvatica: Interferenza con il sistema riproduttivo di pesci e anfibi.
- Bioaccumulo: Concentrazione progressiva negli organismi, che può danneggiare intere catene alimentari.
Regolamento (UE) 2024/3190 utilizzo del bisfenolo A (BPA)
Il Regolamento (UE) 2024/3190, approvato il 19 dicembre 2024, introduce nuove e stringenti disposizioni relative all’uso del bisfenolo A (BPA) e di altri bisfenoli nei materiali destinati a venire a contatto con alimenti. Questo regolamento modifica il precedente Regolamento (UE) n. 10/2011 e abroga il Regolamento (UE) 2018/213, stabilendo nuove regole per garantire la sicurezza alimentare e tutelare la salute pubblica.
E’ un composto chimico ampiamente utilizzato nella produzione di materie plastiche, resine e rivestimenti destinati a contenere prodotti alimentari. Tuttavia, studi scientifici recenti condotti dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) hanno evidenziato potenziali rischi per la salute, in particolare per il sistema immunitario e riproduttivo.
Di conseguenza, il Regolamento UE 3190/2024 punta a:
- Eliminarne o ridurre significativamente l’esposizione attraverso il contatto con alimenti.
- Regolamentare l’uso di altri bisfenoli con classificazioni armonizzate per specifiche proprietà pericolose.
- Promuovere lo sviluppo e l’adozione di alternative sicure.
Principali Novità Normative del Regolamento UE 3190/2024
Divieto Generale dell’Utilizzo del BPA. Il regolamento vieta l’uso del BPA e dei suoi sali nella fabbricazione di materiali e oggetti destinati a venire a contatto con alimenti. Tale divieto riguarda:
- Adesivi, gomme, resine a scambio ionico.
- Materie plastiche e inchiostri da stampa.
- Vernici, rivestimenti e siliconi.
Uniche eccezioni sono previste per specifiche applicazioni tecniche, come:
- Assemblaggi di membrane di filtrazione in polisolfone per microfiltrazione e osmosi inversa, laddove non esistano alternative tecnicamente praticabili.
- Rivestimenti per serbatoi e tubazioni di grande capacità (>1000 litri), se l’esposizione al BPA è ridotta al minimo con buone pratiche di fabbricazione.
Restrizioni sull’Utilizzo di Altri Bisfenoli. Il regolamento estende le limitazioni ad altri bisfenoli e derivati, classificati come pericolosi per la salute umana. L’uso di tali sostanze è consentito solo previa valutazione da parte dell’EFSA e con autorizzazioni specifiche per determinate applicazioni.
Obbligo di Ricerca e Sviluppo di Alternative. Il regolamento incoraggia la transizione verso materiali privi di bisfenoli pericolosi, imponendo alle imprese di fornire informazioni periodiche sullo stato delle alternative sviluppate.
Il Regolamento entrerà in vigore il 20 gennaio 2025. Tuttavia, sono previste disposizioni transitorie per consentire alle imprese di adeguarsi:
- Gli oggetti conformi alle precedenti normative potranno essere immessi sul mercato fino al 20 luglio 2026.
- Per alcune applicazioni specifiche, come gli imballaggi per frutta e ortaggi acidi, il periodo transitorio è esteso al 20 gennaio 2028.
L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha stabilito una dose giornaliera tollerabile (TDI) per il Bisfenolo A di 4 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo.
Questo livello è considerato sicuro sulla base delle attuali conoscenze scientifiche, ma la ricerca continua a evolvere e i limiti potrebbero essere rivisti in futuro, considerando quello che può essere il bioaccumulo nell’organismo e gli effetti a lungo termine.
Una delle attività che sarà oggetto di valutazione, non riguarderà solamente l’aspetto correlato tra alimento contaminato dalla migrazione di un MOCA, ma verranno fatte anche valutazioni sulla contaminazione ambientale, come per le sostanze PFAS, MOSH e MOASH, visto il loro grande utilizzo dell’industria di produzione dei materiali.
Alternative ai BPA
Il BPA ha funzioni tecniche consolidate, che devono essere replicate da qualsiasi sostituto alternativo.
Ciò vale in particolare per l’integrità della tenuta dei rivestimenti interni degli alimenti in scatola, rivestimenti degli impianti e per le proprietà della carta termica per scontrini di cassa.
Le alternative includono sostanze chimiche con una struttura molecolare simile, come per esempio il bisfenolo S (BPS).
L’educazione dei consumatori sarà un elemento fondamentale per limitare l’impatto della sostanza. Informare adeguatamente il pubblico sui rischi associati al BPA e su come ridurre l’esposizione può fare la differenza.
Ad esempio, si potrebbe consigliare di evitare il riscaldamento degli alimenti in contenitori di plastica o l’uso di utensili in plastica durante la cottura.
In conclusione, la questione è complessa e richiede un approccio multidimensionale che coinvolga l’industria, le autorità di regolamentazione che stanno rivedendo velocemente tutte le normative del comparto packaging alimentare ed i consumatori.
Solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile garantire la sicurezza alimentare e proteggere la salute pubblica.