La certificazione VIVA, è un sistema di valutazione dell’Impatto della Viticoltura sull’Ambiente, nato dall’impegno del Ministero dell’Ambiente, Tutela del Territorio, e del Mare, con la collaborazione di organismi di certificazione, università, e centri di ricerca.

V.I.V.A. Acronimo di Valutazione dell’Impatto della Vitivinicoltura sull’Ambiente, ha l’obiettivo di migliorare la valutazione la sostenibilità nella filiera vitivinicola che corre da vite a vino.
Non è un progetto nuovo come quello della certificazione Equalitas, infatti nasce nel 2011, strumento a sostegno e precursore della sostenibilità in questo ambito.
Settore che non vedeva applicabili standard specifici, come per esempio quello della certificazione Global Gap, che, anche se applicabile al settore primario, con annessa catena di custodia, non contempla lo scopo sulla filiera del vino.
I punti focus, che cercheremo di approfondire nell’articolo, riguardano 4 indicatori, aria, acqua, vigneto e territorio, e la trasparenza, che devono avere le aziende certificate, sulle performance di essi, messa a disposizione dei consumatori, tramite un’etichetta evoluta leggibile dallo smartphone.
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Perchè certificarsi VIVA: obiettivi e vantaggi
La motivazione è molto semplice, buono, deve essere anche sostenibile per l’ambiente e per il territorio. E con un paese come il nostro non potrebbe essere altrimenti.
Lo standardV.I.V.A. nasce in un momento in cui si moltiplicavano i progetti, spesso inconsistenti, che avevano solamente scopi commerciali, che non davano certezze ai mercati sulle reali performance delle aziende.
Insomma…chiacchere, la solita: cultura del territorio delle eccellenze, e tanti bla bla bla. Da questa criticità, la presa di iniziativa delle parti interessate sopra riportate, che hanno gettato le fondamenta del primo standard per la sostenibilità nella filiera vitivinicola.
Occorre, perché oggi giorno è un argomento molto sensibile, e molto inflazionato, ricordare quello che è la definizione di sviluppo sostenibile. Lo sviluppo sostenibile si basa su tre pilastri interdipendenti: salvaguardia dell’ambiente, crescita economica e sviluppo sociale.
E perché dovrei dotare la mia organizzazione vitivinicola di questa certificazione?
Semplice, perché potrebbe essere una buona metodica per partecipare alla transizione ecologica, traendone anche vantaggi fiscali, dovuti dai fondi messi a disposizione del PNRR, e commerciali, dando evidenza ai consumatori del proprio impegno.
Attestazione che può essere utile anche per fini commerciali, per la partecipazioni a fiere come per esempio il Vinitaly.
Consulenza Certificazione VIVA: requisiti e punti chiave
I requisiti della sostenibilità richiesti dallo standard di certificazione VIVA, devono essere condivisi da tutti gli attori della filiera del vino, per la propria competenza.
Come avviene anche nei sistemi di qualità nazionale, per esempio il sistema SQNPI, e SQNZ. La valutazione degli impatti deve essere effettuata per l’intero ciclo del prodotto, come avviene con la valutazione LCA, life cycle assessment, e deve comprendere:
- I processi primari agricoli;
- I processi di produzione ed affinamento in cantina;
- I processi logistici;
- Il consumo e lo smaltimento del rifiuto.
Nella valutazione devono rientrare anche tutti i possibili terzisti impiegati nei processi.
Come ogni norma e standard deve essere effettuata una valutazione di impatto iniziale, e dovranno essere definiti dalle organizzazioni degli indicatori scientificamente riconosciuti, misurabili, inerenti ai pilastri della sostenibilità sotto riportati:
- Pilastro ambientale comprende:
- Analisi dell’efficienza e quantità dei consumi energetici, ed analisi delle emissioni dirette e indirette di gas serra (GHG);
- Analisi dei consumi idrici diretti e indiretti, legati anche a fenomeni di natura biologica ed inquinanti;
- Valutazione della biodiversità;
- Valutazione dell’efficienza di conservazione dei terreni;
- Gestione del patrimonio paesaggistico e introduzione di misure di salvaguardia.
- Pilastro Sociale comprende:
- Tutela dei diritti dei lavoratori e del rispetto delle normative di salute e sicurezza;
- Attività di formazione, informazione ed addestramento alle risorse umane;
- Promozione delle attività di accesso al lavoro per le donne e per i giovani;
- Protezione del territorio nei confronti della comunità locale residente;
- Gestione della salute dei consumatori;
- Gestione della comunicazione.
- Pilastro economico comprende:
- Promuovere ed investire su attività di pubblica utilità;
- Promuovere ed investire sull’economia circolare;
- Definizione di comportamenti equi e paritari tra gli attori facenti parte della filiera.
- Pilastro culturale comprende:
- Rispetto delle tradizioni popolari del territorio;
- Rispetto della cultura agricola del territorio;
- Attività di protezione nei confronti di beni archeologici, artistici, naturali, e patrimonio architettonico;
- Attività di rispetto e produzione dei prodotti locali, compreso il turismo enogastronomico.
Come ogni sistema quindi, anche nei requisiti della certificazione VIVA, vi è una prima parte di valutazione dello stato iniziale rispetto agli indicatori, una definizione delle attività di miglioramento, ed una attività periodica di revisione, rispetto agli obiettivi definiti della filiera, secondo i principi di miglioramento continuo.
Un requisito molto importante da rispettare, è quello rispetto alla tracciabilità, alla trasparenza ed alla comunicazione.
Un plus importante che permetterà di comunicare alle organizzazioni i propri impatti ed obiettivi raggiunti, per fornire ai consumatori informazioni utili per fare scelte consapevoli.
Fruibile da parte del consumatore, tramite un’etichetta intelligente, leggibile con smartphone e tablet. Ovviamente per poter essere certificato, il progetto deve comprendere tutte le figure collegate con un accordo di filiera.
La certificazione, viene rilasciata da parte di un organismo di certificazione terzo ed accreditato per lo standard, al superamento del rispetto dei requisiti.
Il disciplinare V.I.V.A. è scaricabile al sito della proprietà del marchio a questo indirizzo.
Obiettivi e vantaggi della certificazione
L’obiettivo dello standard di certificazione VIVA è molto chiaro.
Fornire un plus di regolamentazione importante a delle filiere che sono molto incentrate sulla qualità dei loro prodotti, ma che spesso sottovalutano la loro collocazione ed importanza socio-economica ed ambientale. Uno strumento che sarà fondamentale per guidare i consumatori verso scelte alimentari a basso impatto.
I vantaggi di cui può godere un’azienda certificata VIVA, possono essere riassunti:
- Avere una valutazione validata da un organismo di certificazione terzo rispetto al proprio impatto ed impegno sui pilastri ambientali;
- Miglioramento dei rapporti con tutti gli attiri della filiera;
- Miglioramento della comunicazione con i consumatori;
- Diminuire impatti e sprechi energetici;
- Partecipare attivamente alla transizione ecologica;
- Utilizzare uno strumento evoluto di marketing a scopo commerciali per comunicare le proprie performance;
- Migliorare la reputazione, visibilità e trasparenza della propria organizzazione.
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Consulenza Certificazione VIVA: i nostri servizi
Sistemi & Consulenze può assistere la tua organizzazione con servizi mirati di consulenza certificazione VIVA, esempio dei quali:
- Attività di valutazione sui pilastri della sostenibilità;
- Implementare i requisiti anche implementati con altri nelle varie aree della filiera, come per esempio la certificazione ISO 22005, e gli standard BRCGS, IFS, e FSSC 22000;
- Definire gli accordi tra gli attori della filiera;
- Definire le attività per il miglioramento delle performance sui pilastri;
- Definire o migliorare il processo di tracciabilità e comunicazione;
- Formare le tue risorse;
- Effettuare audit interni e presso le altre figure della filiera;
- Partecipare al riesame della direzione;
- Partecipare agli audit dell’organismo di certificazione.
Contattando un nostro consulente riceverai tutte le informazioni quali costo certificazione VIVA, iter e tempistiche di raggiungimento.