La cultura per la sicurezza alimentare è l’insieme dei valori, credenze comuni, e norme condivise, che influenzano il comportamento e la mentalità nei confronti della sicurezza alimentare, all’interno ed all’esterno dell’organizzazione.
Lo standard per la certificazione internazionale della sicurezza alimentare BRC Food, è stato il primo ad introdurre il requisito della food safety culture con una specifica clausola che richiede una procedura ben definita, che prima era solamente un modulo aggiuntivo.
Il requisito definisce: L’alta direzione del sito deve avere un piano strategico documentato per lo sviluppo e il miglioramento continuo della cultura della sicurezza. Ciò include:
- attività definite che coinvolgono tutte le sezioni della società a tutti i livelli;
- un piano d’azione che indica come verranno valutate ed intraprese le attività con i tempi previsti;
- revisione dell’efficacia delle attività completate “.
Di seguito anche gli altri standard riconosciuti da GFSI, Ifs ed Fssc 22000, hanno adottato il medesimo requisito. Fino all’aggiornamento del Codex Alimentarius ed infine, con il Reg CE 382, che lo ha reso obbligatorio in tutta la legislazione alimentare comunitaria.
L’intento del GFSI, global food safety initiative, è quello di promuovere dei comportamenti coerenti ed efficaci a tutti i livelli dell’organizzazione e non solamente inerenti al focus necessario alla produzione.
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Cultura per la sicurezza alimentare: perché è importante?
La cultura della sicurezza alimentare, va oltre la necessità di rispettare i requisiti degli standard alimentari. Si tratta più dell’atteggiamento, e dello stato di intenti, nei confronti delle attività quotidiane in un’organizzazione impegnata a garantire la sicurezza alimentare. Un’organizzazione che ha una forte cultura della sicurezza alimentare, pone la cultura dei propri dipendenti, e la sicurezza dei consumatori al centro della propria attività.
La Global Food Safety Initiative definisce la cultura della sicurezza alimentare come valori condivisi, credenze e norme che influenzano la mentalità e il comportamento nei confronti della sicurezza alimentare in tutta l’organizzazione.
La food safety culture è importante perché garantisce un forte atteggiamento comportamentale nei confronti delle buone pratiche di sicurezza alimentare nell’organizzazione. Questa cultura sarà fondamentale per fornire una solida base per gli anni futuri, poiché i comportamenti e gli atteggiamenti, verranno mantenuti, valutati, prestazioni organizzative. Una cultura positiva della sicurezza alimentare è caratterizzata da:
- Avere un team impegnato sulla sicurezza alimentare come priorità assoluta;
- Miglioramento della comunicazione tra le risorse;
- Scoraggia comportamenti che possono rappresentare un pericolo;
- Responsabilizza le risorse umane;
- Sensibilizza le risorse umane su tematiche importanti in ambito alimentare, anche al di fuori dell’attività.
Per incarnare una cultura positiva della sicurezza alimentare, i dipendenti dovranno ben comprendere le aspettative del management, per rispondere a qualsiasi situazione. Avendo la capacità di rispondere in modo etico, ed essere motivati ad adottare buoni comportamenti, e decisioni in materia di sicurezza alimentare.
Capitava molto frequentemente che nelle organizzazioni, o parti di esse, non consideravano la sicurezza alimentare, come mission fondamentale. Quante volte abbiamo sentito dire:
- L’amministrazione non sa;
- In commerciale pensa solo a vendere;
- Questi addetti non sono dello stesso reparto;
- Io non sapevo che oggi ci fosse la verifica;
- Non sapevo che quelle pedane dovessero essere stoccate in cella;
- O associazione di pericoli per sentito dire;
- Adozione di comportamenti culturali diversi dal nostro.
Tutto questo perché le organizzazioni molto spesso venivano strutturate a compartimenti stagni. Molto anni 70. A discapito del raggiungimento degli obbiettivi. E soprattutto, come se dipendenti di aree differenti lavorassero per organizzazioni differenti.
Il requisito richiesto sulla cultura per la sicurezza alimentare, invece, offre l’opportunità di condivisione e comunicazione a tutti i livelli dell’organizzazione delle tematiche secondo contesto. Contribuendo a migliorare la cultura alimentare dell’organizzazione.
GFSI si è reso conto finalmente, che tutto ciò che ruota intorno all’organizzazione alimentare, finisce in un qualche modo, o può influenzare l’alimento. Sono stati quindi definiti i requisiti per uno strumento che valuti, e punti a migliorare la cultura per la sicurezza e la consapevolezza di tutte le figure impiegate.
L’organizzazione nella fase di implementazione del proprio sistema di gestione, fase PLAN, dovrà avere messo in atto delle attività per la valutazione del livello di conoscenza e consapevolezza in ambito alimentare. Definire dei piani strategici, documentati, fissando obiettivi ed azioni necessarie per raggiungerli, adottando congrui sistemi di misurazione e valutazione di queste performance.
Food safety culture: perché dovresti migliorarla?
La cultura per la sicurezza alimentare, come abbiamo già accennato, si può definire nell’insieme di conoscenze, esperienza, idee, abitudini che le persone, risorse umane, abbiano su un argomento, in questo caso sulla sicurezza alimentare, qualità e legalità dei prodotti, a largo spetto e non solamente inerenti alle tematiche ed ai requisiti dell’organizzazione.
Per la redazione di una procedura per la food safety culture, si può partire da un semplice questionario, senza intercorrere nelle tematiche del GDPR, che ci aiuti a comprendere quale sia il livello culturale, e di attenzione sulle tematiche nelle risorse umane, così da poter creare un piano di lavoro che può essere suddiviso in due parti:
- Parte prima culturale – Composta da incontri formativi di gruppo o individuali, partecipazione a corsi, affissioni in bacheca o messa a disposizione nelle aree comuni di materiale come riviste del settore per migliorare la consapevolezza e la cultura della sicurezza;
- Parte seconda operativa – Composta da addestramenti o da esercitazioni di team per migliorare le cattivi abitudini che possono portare a problematiche sconosciute dalle figure operanti;
Era veramente necessario l’introduzione il requisito della cultura per la sicurezza alimentare? Secondo noi di Sistemi & consulenze si. Le organizzazioni odierne, soprattutto quelle che operano nei mercati internazionali, non possono accontentarsi di avere delle risorse umane formate per le mansioni.
L’organizzazione, e ne dà evidenza anche la direzione delle norme per la certificazione dei sistemi di gestione, deve essere più pronta più allenata alle mutazioni repentine delle richieste dei mercati.
Avere una squadra che operi a tutti i livelli, consapevole della propria mansione e responsabilità sarà di grande aiuto nel processo di miglioramento aziendale e di prevenzione delle possibili deviazioni che possono avere un impatto catastrofico.
Cultura per la sicurezza alimentare: come devi implementarla
Come ci muoviamo? Rirpetendolo all’infinito, sarà essenziale trovare un corretto flusso tra la politica, obiettivi, processo, attività di valutazione, e riesame. Sembrerà scontato, ma non lo è.
Facciamo un esempio. La direzione, assieme al management, definisce una politica e degli obiettivi. Per ottenere una certificazione. Il responsabile qualità forma le risorse secondo requisiti obbligatori. Le risorse conoscono qualcosa del loro, ma non che cosa faccia l’altro.
Questa è un’azienda dimostra di avere un buon livello di cultura aziendale? NO. Ed è qui che entra in gioco il requisito richiesto della food safety culture. Creare un’unione, tra uno stato di intenti, dove sono stati definiti obiettivi e risorse, con supporto umano consapevole e partecipante, e che annualmente verrà rivisto.
Altro esempio. Nell’azienda si producono alimenti gluten free. Gli amministrativi non conoscono i requisiti e condividono gli spogliatoi con addetti, formati, alla gestione del requisito. Ma che comunque saranno contaminati dai primi. Una buona conoscenza culturale di tutta l’azienda e dei suoi rischi aiuterà a non avere deviazioni da questo aspetto.
Oppure. Verifica non annunciata ma in ufficio o i magazzinieri non sanno neppure che l’organizzazione sia certificata. Bè, come si dice, la qualità si fa in ufficio no?
Il flusso dei implementazione e gestione di questo requisito deve comprendere:
- Valutazione iniziale;
- Definizione di attività ed obiettivi da raggiungere per il miglioramento della cultura;
- Modalità di rilevazione delle deviazioni;
- Rivalutazione dello stato delle attività e delle risultanze nel riesame della direzione.
Cultura per la sicurezza alimentare: di cosa devi tenere conto?
Un buon programma per la valutazione ed il miglioramento della cultura della sicurezza alimentare deve tenere contro di cinque macro aree, come ci consiglia GFSI:
- Visione e missione aziendale;
- Valori e scopo della struttura aziendale;
- Impostazione direzionale ed aspettative della proprietà;
- Leadership e comunicazione della stessa;
- Persone;
- Stakeholder;
- Governo aziendale;
- Comunicazione aziendale;
- Organizzazione dell’apprendimento delle risorse umane;
- Incentivi, premi e riconoscimenti alle figure;
- Consistenza aziendale;
- Responsabilità della direzione;
- Valutazione delle prestazioni aziendali;
- Struttura documentale;
- Adattabilità;
- Aspettative rispetto ai requisiti di sicurezza alimentare e valutazione dello stato attuale;
- Efficienza aziendale;
- Capacità di risposta al cambiamento, crisi, gestione e problem solving;
- Consapevolezza del pericolo e del rischio alimentare;
- Informazioni ed istruzione rispetto ai rischi aziendali;
- Coinvolgimento attivo dei dipendenti;
- Verifica sui rischi e sulla consapevolezza.
La gestione della cultura alimentare, è un’attività, che come possiamo evincere dai fattori elencati sopra, convolge trasversalmente tutta l’organizzazione. E renderà necessaria la partecipazione attiva di tutte le risorse.
La definizione di un piano di attività, obiettivi, e performance da valutare durante il riesame della direzione. A tutela dell’efficienza aziendale, del rispetto contrattuale con i clienti, e della sicurezza dei consumatori.
Food safety culture: cultura aziendale prima di tutto
Come abbiamo visto nell’articolo GFSI, ha voluto dare importanza alla gestione di una struttura aziendale, o meglio, di un’azienda che si muova verso la medesima direzione.
Essere allineati, non è importa solamente in ambito alimentare. Adottare attività di miglioramento della cultura aziendale, è uno dei fattori più importanti per il successo di un’organizzazione.
Il principio della ‘leadership’, definito nel capito 5 delle norme per i sistemi di gestione, per esempio, per la certificazione qualità, ISO 9001, ambiente, ISO 14001, salute e sicurezza sul lavoro, ISO 45001, sicurezza alimentare, ISO 22000, è molto in linea con una gestione e miglioramento della cultura aziendale.
Così, come il requisito sulla partecipazione del lavoratori. Perché sono un’arma, fondamentale, per vincere la ‘guerra’ dei mercati.