Che cosa sono i vincoli paesaggistici e naturali?

I vincoli paesaggistici e naturali rappresentano specifici limiti previsti dalla normativa italiana per tutelare aree (terreni, immobili) di particolare pregio storico, culturale, ambientale.

vincoli paesaggistici e vincoli naturali

Lo scopo è tutelare queste zone da eventuali opere edilizie ed infrastrutture che possano danneggiarne il valore estetico ed il patrimonio.

In particolare, il vincolo ambientale impone la non modificabilità di certi luoghi prevedendo una serie di limitazioni sulle facoltà di possessori, detentori o proprietari di questi beni.

La materia viene disciplinata dagli art. 136 e 142 del Codice dei beni Culturali e del Paesaggio (Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 e successive modifiche).

In dettaglio, l’art. 136 individua immobili ed aree di particolare interesse pubblico, mentre l’art. 142 identifica le zone soggette a vincolo paesaggistico tutelate per legge come parchi e riserve naturali, territori coperti da boschi e foreste, rilievi appenninici ed alpini, fiumi e corsi d’acqua, territori costieri, lacustri e marini, ecc.

Si stima che, in Italia, oltre la metà del territorio sia sottoposto a vincoli paesaggistici: anche nelle periferie delle grandi città, determinati contesti urbanistici risultano protetti dal punto di vista architettonico. Cosa prevede la legge?

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Vincoli paesaggistici e naturali: cosa sono

Come detto, il vincolo paesaggistico e naturale serve a tutelare immobili ed aree di particolare pregio paesaggistico da opere edilizie ed infrastrutture.

La possibilità di edificare e costruire o apportare modifiche in queste aree non è del tutto preclusa ma, per preservarne il valore ed evitare di commettere un abuso edilizio, è necessario richiedere un’apposita autorizzazione paesaggistica rilasciata dalla Regione su parere vincolante della Sovrintendenza ai Beni paesaggistici e ambientali. 

Richiedere l’autorizzazione comporta la produzione di diversi documenti, bisogna informarsi. E’ possibile consultare un tecnico dell’ufficio urbanistico del Comune oppure rivolgersi ad un professionista esperto in certe pratiche.

Vincoli paesaggistici e naturali: normativa

La Legge Galasso (Legge n. 431 del 4 agosto 1985), ha introdotto il vincolo paesaggistico con una serie di tutele sui beni paesaggistici ed ambientali. Per beni paesaggistici si intendono immobili ed aree con valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici del territorio, di notevole interesse pubblico e tutelati per legge.

L’obbligo dell’autorizzazione paesaggistica è regolamentato dal Dlgs 42/2004 (Codice dei Beni Culturali) per interventi in aree soggette a tutela paesaggistica. L’autorizzazione deve essere richiesta all’ente competente (Regione) per l’accertamento della compatibilità paesaggistica dell’intervento.

Per controllare i vincoli vigenti, è possibile inoltrare una richiesta scritta all’UTP (Ufficio Tutela del Paesaggio) del Comune di competenza oppure della Regione. Per alcune zone del territorio nazionale, è possibile utilizzare la piattaforma online urbismap.

Vincoli paesaggistici: come richiedere l’autorizzazione per eventuali lavori

In passato, la richiesta per il rilascio dell’autorizzazione ai sensi del Dlgs 42/2004 risultava piuttosto complicata.

Con l’entrata in vigore del DPR n. 31/2017 (Regolamento sull’autorizzazione semplificata) il procedimento è stato snellito e semplificato. Il Regolamento distingue interventi lievi e complicati.

In base all’intervento da effettuare, bisogna ricorrere a 3 diverse procedure:

  • Intervento libero se i lavori da eseguire non modificano la struttura del territorio o dell’immobile (ad esempio, lavori di riqualificazione energetica o eliminazione delle barriere architettoniche). In tal caso, non serve l’autorizzazione paesaggistica: al limite, se previsto, sarà necessario soltanto il titolo edilizio;
  • Autorizzazione semplificata per interventi lievi come riqualificazione energetica che necessita di modifiche strutturali di un edificio oppure lavori di adattamento sismico;
  • Autorizzazione ordinaria per opere ed interventi più importanti e complicati.

L’autorizzazione paesaggistica ha validità di 5 anni: una volta scaduta, è necessario ripetere l’iter per ottenerne una nuova. In genere, per ottenere l’autorizzazione sono necessari circa 5 mesi.

Per produrre la necessaria documentazione, occorre affidarsi ad un tecnico abilitato per la redazione della scheda di relazione paesaggistica. Bisogna allegare alla richiesta il progetto, nonché un documento con le valutazioni del progettista. Inoltre, è necessario allegare i riferimenti legislativi, le ortofoto e le foto dell’area, gli estratti delle mappe predisposte dagli strumenti urbanistici comunali e di pianificazione paesistica.

Vincoli naturali e paesaggistici: che cosa devono le organizzazioni?

Una organizzazione, che si trovi in aree vincoli naturali e paesaggistici, dovrà rispettare quanto definito e disposto dagli enti locali di riferimento. In caso l’organizzazione vorrà avvicinarsi ad una certificazione ambientale, come per esempio la ISO 14001, dovrà considerare questi requisiti tra quelli applicabili.

La gerarchia dai requisiti da rispettare risulta essere la medesima. Requisiti Obbligatori, Comunitari, Nazionali, Locali, e requisiti Volontari. Considerando, partendo dal basso, che nessun requisito può essere in contrapposizione con quello comunitario, avvallato dallo stato membro.

Il sistema di gestione ambientale, può essere un ottimo strumento di gestione anche di questo requisito. Tanto più, che talvolta, viene richiesto obbligatorio, per quelle organizzazioni, che per esempio, operano in territori come parchi naturali.

Assieme anche alla certificazione EMAS. Talvolta questa tipologia di vincoli, può essere molto impattante per le organizzazioni. Si passa da trafile immense per poter installare una piccola pensilina sopra alla porta di ingresso, al divieto, giusto, di installare selvaggiamente parchi solari.

Anche tutta un’altra serie di norme importanti da segnalare possono essere la ISO 13009, per la gestione sostenibile delle spiagge e la ISO 21401, per il turismo sostenibile.

Se la tua organizzazione, opera in aree sotto vincoli paesaggistici e naturali, contattaci. Potremo guidarti verso il rilascio ed il rinnovo autorizzativo, o nell’implementazione di un sistema di gestione per una certificazione ambientale.